Invitalia Bernardo Mattarella

Invitalia Bernardo Mattarella:- C’è stato chi sia dentro che fuori l’esecutivo che ha spinto per sostituire Arcuri con qualcuno di Invitalia, ma Draghi ha deciso di continuare per un altro anno e rispettare la scadenza piuttosto che sostituire Arcuri. C’è stato chi sia dentro che fuori l’esecutivo che ha spinto per sostituire Arcuri, anche lui di Invitalia.

Invitalia Bernardo Mattarella
Invitalia Bernardo Mattarella

Tra il 1990 e il 1997 ha ricoperto il ruolo di Responsabile Italia per i Progetti di Risk Management e Processi Aziendali nell’Area Finanza di Arthur Andersen.

Durante questo periodo è stato anche responsabile dei progetti di finanza aziendale della sede di Roma per le imprese bancarie, Pianificazione strategica, Reporting di gestione, Controllo di gestione e Reengineering dei processi. Tutte queste responsabilità rientravano nella sua competenza.

Nell’ambito del costante processo di promozione delle persone nelle società pubbliche, queste sono le persone più recenti a cui sono stati attribuiti titoli importanti in quelle società.

Dopo essersi costruito una carriera tra il 2007 e il 2011, Bernard Mattarella, nipote dell’attuale Presidente della Repubblica Italiana, è salito di grado fino a diventare Direttore Finanziario di Invitalia. Tra il 2011 e il 2017 ha ricoperto il ruolo di capo della divisione aziendale nota come Incentivi e Innovazione.

La Banca del Mezzogiorno-MedioCredito Centrale, che è stata rilevata da Invitalia nel 2017 e che ora opera sotto la sua direzione, è l’ente di cui ricopre attualmente la carica di amministratore delegato. Si prevede che sarà riconfermato al suo incarico nell’aprile del 2020. La vita professionale di Mattarella al Mediocredito Centrale, dove lavora dal 1997, è quasi come un cerchio.

Dopo aver ricoperto il ruolo di Capo dell’Ufficio Organizzazione, Ufficio Investimenti e Vice Capo del Servizio Pianificazione e Investimenti, ha deciso di dimettersi dall’incarico che ricopre presso di lei e lo farà nel 2000. Dopo un pausa, tornerà a lavorare nella pubblicità nel 2017, ma dovrà ottenere una conferma nel 2020.

Ha invece trascorso gli anni tra il 1990 e il 1997 presso Arthur Andersen, dove è stato responsabile dei progetti di finanza aziendale dell’ufficio di Roma per le imprese bancarie, pianificazione strategica, reporting di gestione, controllo di gestione e reingegnerizzazione dei processi.

Durante questo periodo ha ricoperto il ruolo di Responsabile Italia per la gestione dei rischi e i processi aziendali nell’area finanziaria. Questa era la sua responsabilità.

Inoltre, è stato responsabile delle procedure operative dell’Area Finanza in Italia. Mattarella, che ha 56 anni ed è nato a Roma, è anche responsabile dell’Economia e della Gestione dell’Innovazione presso l’Università dei Mercanti.

Invece il manager, Rocco Sabelli, che ha trascorso l’infanzia lavorando per multinazionali come Eni e Telecom, è stato promosso alla carica di presidente di Invitalia. Roberto Colaninno, che lo stimava molto, lo voleva alla guida della società finanziaria Immsi e Piaggio già nel 2003.

Dal 2008 è amministratore delegato di Alitalia, carica che lascerà nel 2012, ed è interamente responsabile della gestione del “Phoenix Plan”, uno dei capitoli della turbolenta storia dell’azienda.

Nell’ambito delle società del Tesoro, ha esordito nell’aprile 2019 come presidente e amministratore delegato di Sport e Salute. Si trattava di una società interna al ministero dell’Economia, dalla quale lasciò poco dopo, anche per “mai nata sintonia” con l’allora ministro dello Sport, Vincenzo Spadafora, come scriveva nella lettera di dimissioni. È stato promosso a queste posizioni nell’aprile 2019.

Invitalia Bernardo Mattarella
Invitalia Bernardo Mattarella

Nell’ambito delle sue responsabilità in questa posizione, sarà incaricato di supervisionare le operazioni quotidiane dell’azienda. Durante quel particolare episodio, Sabelli si precipitò fuori dalla stanza, sbatté la porta alle spalle ed esclamò: “Con la politica disordinata che ho visto in questi mesi, ha commentato, non voglio più lavorare”.

Dopodiché, Mattarella compare davanti all’assemblea. Se gli dai l’opportunità, proverà a tornare. Ma è Arcuri, che in questi 15 anni ha sposato il suo nome con quello della compagnia di Stato, è quello che partirà. Sarà lui a partire.

Al suo ingresso nel 2007, ha lavorato con Romano Prodi, Silvio Berlusconi, Mario Monti, Enrico Letta, Matteo Renzi, Paolo Gentiloni e Giuseppe Conte. Romano Prodi è stato colui che ha deciso che sarebbe stato adatto a lavorare con loro.

Ha ricevuto numerose adesioni per la sua capacità di collaborare con persone di ogni ceto sociale, tra cui Dalemiano (condivide certamente l’entusiasmo dell’ex presidente del Consiglio per Roma), Renziano e un amico di Forza Italia. Queste adesioni lo hanno aiutato ottenere molti riconoscimenti.

Tuttavia, l’attuale leader del Movimento 5 Stelle è colui che ha legato specificatamente il suo nome al partito, se non altro nell’immaginario del grande pubblico. Questo è esattamente ciò che lo ha reso così vincente.

Ha lavorato nel settore bancario e dei servizi finanziari in una varietà di of capacità tra gli anni 2000 e 2007. (Nuova Merchant, NEM SGR, Fondo Nuove Infrastrutture, Banca Nuova). Il suo impiego al Mediocredito Centrale è durato dal 1997 al 2000.

Durante questo periodo è stato capo dell’Ufficio Organizzazione, capo dell’Ufficio Investimenti e vicedirettore del Servizio Pianificazione e Investimenti. Durante questo periodo, ha anche ricoperto il ruolo di capo dell’Ufficio Investimenti.

Arcuri è stato selezionato da Conte, nel momento più difficile, per ricoprire il ruolo di assessore all’emergenza COVID. Questo ruolo includeva la copertura delle conferenze stampa con i dati sul contagio, le controversie e le inchieste giudiziarie, quasi tutte archiviate tranne quella che è.

Invitalia Bernardo Mattarella
Invitalia Bernardo Mattarella

Con Bernardo Mattarella amministratore delegato e Rocco Sabelli presidente, si apre una nuova pagina per il management di Invitalia, che è la mano operativa e finanziaria dello Stato a sostegno del sistema imprenditoriale. Questo supporto si estende dalla nascita delle startup ai “salvataggi” delle imprese e al rilancio di aree industriali in crisi.

Invitalia nasce come braccio operativo e finanziario dello Stato a sostegno del sistema imprenditoriale italiano. Le sue origini possono essere fatte risalire agli anni ’60. Chi è stato l’amministratore delegato della società nei 15 anni precedenti, a partire dal 2007, e che ha ricoperto il ruolo di primo candidato per il ruolo di commissario eccezionale per l’emergenza COVID da marzo 2020 a marzo 2021? Questa posizione è stata voluta dal governo Conte.

Dopo 15 anni di regno, il tempo di Domenico Arcuri al comando di Invitalia è giunto al termine.Il governo ha annunciato ieri che Bernardo Mattarella, che ora ricopre la carica di manager del Mediocredito centrale, sarà promosso alla carica di amministratore delegato della società di Stato.

Considerato che il mandato di Arcuri alla Presidenza del Consiglio era scaduto e che Mattarella aveva trascorso parte della sua vita professionale in Invitalia, la nomina di Mattarella, nipote di Sergio, a Presidente della Repubblica era, per certi versi, scontata.

Poiché il Presidente ha chiesto più e più volte che non accadesse nulla di imbarazzante, lo stretto rapporto tra le due famiglie lo ha ferito nelle ultime settimane di totonomine.Ma alla fine il governo ha deciso di puntare sulla formazione professionale del candidato dirigente pubblico per una posizione importante come quella di presidente numero uno di Invitalia.

L’agenzia giocherà un ruolo sempre più determinante e la decisione di selezionare persone che già conoscono il funzionamento di una macchina così complicata non è stata presa per comodità. Ciò è particolarmente vero se si considera l’entità degli investimenti che saranno possibili grazie ai fondi PNR.

Quella attuale (Arcuri è stato indagato per abuso della carica) sulla fornitura dei dispositivi di protezione, le presentazioni in grande stile (le “primule” di Stefano Boeri, le strutture che sarebbero dovute diventare centri di vaccinazione nelle grandi città) hanno fatto quello attuale il momento più difficile per Arcuri.Data la rapidità con cui ha ritrattato la sua dichiarazione, la sua veridicità è aperta al dibattito.

Appena arrivato a Palazzo Chigi, il governo appena insediato ha prontamente rimosso Arcuri dalla sua posizione di capo dell’intricata macchina dell’emergenza che è il COVID e ha insediato al suo posto il generale Francesco Paolo Figliuolo. È stato su diretta insistenza della Lega di Matteo Salvini e di Italia Viva di Matteo Renzi che ha compiuto queste azioni.